Indice del volume
Premessa
I. Contributi
per una storia del notariato romano
(cr.1250-cr.1450)
II. Constitutiones et Reformationes
Descrizione del codice
Testo
Indice delle rubriche
III. Conservazione
e/o dispersione del materiale documentario medievale romano
IV. Elenco
dei protocolli notarili romani conservati
(1344-1446)
Elenco
dei manoscritti e delle fonti d’archivio
Opere citate
Indice dei nomi e delle cose notevoli
|
Dalla
Premessa dell’autrice
Diversi anni fa ho promesso l’edizione delle Quattrocentesche Constitutiones et reformationes del
Collegio dei notai di Roma. Ho sempre rimandato nella segreta speranza di
trovare quello che le stesse Riformanze citavano come loro fonte, cioè lo Statutum antiquum. Non sono riuscita a
trovarlo: è scomparso come tanta della documentazione romana medievale e
penso che questa sia una delle ragioni per le quali non sia mai stata scritta
una storia del notariato romano. Non si può infatti costruire una casa senza
avere sufficienti mattoni.
In cinquant’anni di studio e di letture di
antiche carte mi sono spesso chiesta come e perché fossero scomparsi tanti
documenti ed ho cercato di darmi delle risposte. Ecco perché a corollario
dell’edizione delle Riformanze ho ritenuto che fosse giusto scrivere un
capitolo sulla conservazione e dispersione del patrimonio documentario a
Roma e nello stesso tempo esprimere la speranza che sia possibile trovare
qualcosa che oggi sembra mancare. In fondo rispetto al Kehr possiamo dire di
aver trovato alcuni fondi, che lui reputava perduti, come, ad esempio, quello
di S. Lorenzo in Panisperna. Quindi perché non sperare in nuove scoperte,
invece di lamentarci delle perdite, come finora è stato fatto?
Il
fatto di avere una documentazione scarsa, asimmetrica, per usare una
definizione di Arnold Esch, porta senza dubbio a distorcere in qualche modo
la visione degli avvenimenti del passato, a immaginare talvolta quello che
non è mai accaduto. Ma dà forse più gusto alle piccole scoperte e fa sentire
in consonanza i pochi, che cercano risposte nei documenti. A tutti i miei
compagni in questo viaggio faticoso, ma affascinante va il mio ringraziamento
per le tante suggestioni, che mi hanno dato consapevolmente e anche inconsapevolmente.
|