Indice del volume
Presentazione, di Letizia Ermini Pani
Premessa
1. Il Registrum
2. L’utilità del Registrum per la conoscenza della
topografia ecclesiastica della Sabina medievale
3. Indicazioni
metodologiche
3.1. Impostazione della ricerca
3.2. Le fonti utilizzate
3.3. Le indagini archeologiche di superficie
4. I dati forniti dal Registrum del 1343
4.1. Considerazioni
generali
4.2. Le chiese
arcipresbiterali
5. Studio di
un’area-campione
5.1. I criteri della scelta
5.2. Preesistenze e viabilità di epoca romana
5.3. L’area-campione nell’ambito della diocesi di Sabina
5.4. Note topografiche sull’età longobarda
5.5. L’assetto ecclesiastico attestato dal Registrum del 1343
5.6. I dati forniti dalle fonti anteriori al 1343
5.7. Le testimonianze archeologiche
5.8. Chiese arcipresbiterali e castelli
5.9. Considerazioni sulla sopravvivenza degli edifici di culto nel tempo
5.10. Ipotesi sulla nascita del sistema pievano nella diocesi di Sabina
6. Edizione del Registrum
6.1. Note introduttive
6.2. Criteri di edizione
6.3. Testo
7. Area-campione: schede
degli edifici di culto
7. 1. Introduzione alle schede
7. 2. Elenco degli edifici schedati
7. 3. Il modello per la registrazione dei dati
7. 4. Schede
Tabelle
Abbreviazioni e simboli
Fonti
Abbreviazioni archivistiche
Fonti edite
Fonti inedite
Studi
Indice dei nomi
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Per
la storia della diocesi di Sabina si dispone di una fonte scritta di
eccezionale valore ed interesse: il Registrum
omnium ecclesiarum diocesis sabinensis del 1343. Questo
documento delinea un quadro vivace e variegato della circoscrizione episcopale,
colta nel momento del suo massimo sviluppo, e allo stesso tempo costituisce,
per l’assetto ecclesiastico della regione sabina, la testimonianza nota più
completa e cronologicamente più vicina alle età tardoantica ed altomedievale,
ancora poco conosciute.
La ricerca che si espone in questo
volume ha preso avvio dalla ricostruzione e comprensione della struttura
generale del Registrum trecentesco,
del quale si è proposta una nuova edizione, per procedere poi ad un’analisi
delle presenze ecclesiastiche e della loro organizzazione in età medievale in
un’area-campione della Sabina tiberina. Accanto allo spoglio di fonti scritte
ed iconografiche, diverse per cronologia e tipologia (cartulari monastici,
relazioni di visite pastorali, inventari di beni ecclesiastici, registri
pontifici, protocolli notarili, archivi patrimoniali nobiliari, atti e mappe
relativi a controversie territoriali, documentazione catastale ottocentesca),
una parte importante del lavoro si è svolta sul territorio, con ricognizioni
archeologiche mirate all’indagine dei siti individuati ‘a tavolino’. Lo
studio ha portato ad affrontare varie tematiche legate al rapporto fra chiese
e territorio, consentendo di porre in evidenza alcuni elementi utili alla
ricostruzione della topografia storica dell’area sabina indagata.
Maria Letizia
Mancinelli ha effettuato la propria formazione scientifica presso
l’Università degli Studi di Roma «La Sapienza», Facoltà di Lettere e
Filosofia, Cattedre di Archeologia e Topografia Medievale (Laurea in Lettere;
Specializzazione in Archeologia Medievale; Dottorato di ricerca in Archeologia
e Antichità post-classiche; Borsa di studio per attività di ricerca
post-dottorato; cultore della materia). Ha svolto attività sul campo dal 1983
al 1999, partecipando a numerose campagne di scavo e di ricognizione
(indagini stratigrafiche, analisi di strutture in elevato, rilievo
archeologico, studio e classificazione di materiali). Dal 2000 è in servizio
come funzionario archeologo presso il Ministero per i Beni e le Attività
Culturali, Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione. Ha
pubblicato vari contributi in riviste scientifiche, atti di convegni e
seminari, in particolare riguardo alla topografia medievale della Sabina
tiberina.
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