Il Fondo Cesare De Cupis
Il fondo, di proprietà dell’Accademia Nazionale di San Luca per lascito testamentario, raccoglie le carte di Cesare De Cupis (1845-1928), bibliofilo, storico e studioso di Roma e della Campagna Romana nonché socio della Società romana di storia patria dal 1925. Il Fondo è depositato presso la Società romana di storia patria dal 1976. Composto di circa 40.000 carte, suddivise in 46 faldoni, contiene intere trascrizioni, regesti, copie o sintesi di documenti con i corrispondenti rinvii archivistici e bibliografici, tratti dai più importanti complessi documentali italiani e in particolare dagli archivi Santacroce, Colonna, Orsini, Archivio segreto vaticano, Archivio di Stato di Roma e Archivio capitolino, oltre a meno noti archivi locali e comunali. Il fondo è composto di materiale eterogeneo (testi manoscritti, dattiloscritti e a stampa, fotografie, carte topografiche, ritagli di giornale, corrispondenza) relativo a diversi casati urbani, alla storia di Roma e della Campagna romana dall’origine, al Medioevo all’età contemporanea.
Sebbene parte dei documenti raccolti e citati dal De Cupis siano nel tempo giunti a conoscenza di studiosi e ricercatori di tutto il mondo, il corpus dell’archivio costituisce una importante traccia del modo in cui operava un ricercatore di grande spessore nel secolo scorso, senza strumenti digitali ma con una analiticità e una precisione degni di rappresentare un modello per chiunque si avvicini alla ricerca storica, genealogica, araldica, sociale e politica.
Per questo motivo, come prototipo di un più ampio lavoro, comprensivo di tutto il materiale conservato, è nato questo progetto di digitalizzazione di quattro serie e diverse sottoserie dedicate alla ricostruzione della storia e genealogia della famiglia De Cupis e della biografia di Cesare, con fondamentali notizie relative al rapporto tra i De Cupis, gli Orsini, i Colonna, i Santacroce e i feudi della Campagna romana. Una particolare importanza emersa dalle fonti digitalizzate è relativa al grande palazzo di famiglia, edificato tra via dell’Anima e piazza Navona, già proprietà del cardinale Giovanni Domenico De Cupis.
In questa prima fase del progetto e con il fine di costruire un modello da proseguire si è provveduto alla digitalizzazione, metadatazione e inserimento sul sito web di 3.000 unità inventariali relative alla B. 1 “Famiglia De Cupis” (1383-1928); BB. 3-4 “Archivio Santacroce” (XIII-XIX sec.); BB. 43-45 “Memorie storico-economiche dell’Agro romano” (IV-XX sec.).
Si segnala che la documentazione relativa alla “Famiglia de Cupis” è in gran parte inedita e di grande pregio; la documentazione proveniente dall’ “Archivio Santacroce” è conservata con inventario cartaceo presso l’ASR; le pergamene del casato Orsini sono oggi digitalizzate nel “Bollettino della Regia Deputazione di Storia patria per l’Umbria” (https://dspu.it/) e nei fondi dell’Archivio capitolino da poco tempo messi in consultazione digitale (http://www.archiviocapitolinorisorsedigitali.it/).
Inoltre si segnala che Cesare De Cupis donò parte della sua collezione anche all’ASR. Tale documentazione è oggi confluita nel fondo Raccolte e Miscellanee Acquisti e doni, p. 1266 dell’inventario cartaceo presente in sala.
Il progetto di digitalizzazione, metadatazione e il restyling del sito della Società sono stati realizzati con il contributo della Regione Lazio, Direzione Cultura e Lazio Creativo, Area Servizi Culturali e Promozione della Lettura, L.R. n. 24/2019, Piano 2023.