Campagna Romana di Jean Coste ieri e oggi… Prenestina
PROGETTO
“PATRIA E IMMAGINI“
“LA CAMPAGNA ROMANA DI JEAN COSTE IERI E OGGI“
Il fondo fotografico dell’Archivio Coste presso la Società Romana di Storia Patria
Con il 2020 giunge a conclusione il progetto di ricerca “Patria e immagini”, elaborato in collaborazione con la Deputazione Subalpina di Storia Patria e la Società Napoletana di Storia Patria e promosso dalla Giunta Centrale per gli Studi Storici.
Il progetto è nato dalla constatazione che nell’impegno dello Stato unitario per costruire la “Nazione”, dopo lo stesso Stato, le Deputazioni e le Società si preoccuparono di recuperare e tutelare documenti, istituzioni, simboli e immagini. Tale preoccupazione e tale vocazione si sono protratte, ben oltre i decenni successivi all’Unità, fino ai nostri giorni, mostrando tutta la vitalità di una tradizione ormai consolidata, volta alla conoscenza e alla conservazione delle identità territoriali.
La Società romana ha proceduto, per la sua parte di sviluppo del progetto complessivo, alla ricognizione, catalogazione e digitalizzazione del fondo fotografico dell’Archivio di Jean Coste, illustre medievista e studioso della topografia storica della Campagna Romana (Clermont-Ferrand, 1926 – Roma, 1994), nonché Consigliere e Segretario della Società romana. Il fondo fotografico costituisce un patrimonio di grande interesse dal punto di vista scientifico e persino di attualità, in quanto le immagini forniscono una testimonianza importante delle profonde mutazioni subite negli ultimi decenni dal territorio del Suburbio e dell’Agro Romano, rendendo talvolta illeggibili le preesistenze archeologiche e storiche.
Le fotografie scattate dallo stesso Coste e dai suoi collaboratori durante le “spedizioni” di ricognizione archeologica e topografica nella Campagna Romana, dal novembre 1964 al giugno 1994, tramandano un’immagine datata e databile di circa duemila soggetti fotografici per un totale di poco meno di tremila e ottocento scatti. Del fondo fotografico dell’Archivio Coste è stato redatto un inventario analitico ed è stata eseguita una sistematica campagna di scansione a cura della Società romana e dell’Istituto centrale per il catalogo e la documentazione del Ministero della Cultura*. Al suo interno è stato selezionato un numero rappresentativo di immagini da porre a confronto con quelle del medesimo soggetto, eseguite nei mesi di ottobre e novembre 2020, nello stesso luogo e con la stessa angolatura.
In particolare, sono stati presi in considerazione sessanta siti fotografati da Jean Coste e dai suoi collaboratori tra il 1965 e il 1983, distribuiti nel settore orientale della Campagna Romana fra le vie Nomentana e Appia. Ciò ha permesso, non solo di far conoscere e valorizzare il fondo fotografico, ma anche di fissare, grazie alle nuove immagini realizzate dal fotografo Roberto Nadalin, le tappe dell’urbanizzazione del territorio romano che hanno inciso in modo particolarmente significativo nel quadro storico e archeologico.
Grazie al contributo del Ministero della Cultura è stato possibile pubblicare il volume Jean Coste e la Campagna Romana. Archivio fotografico e nuovi percorsi di ricerca, Roma 2022 (Miscellanea della Società romana di storia patria LXXI) https://www.srsp.it/index.php/prodotto/71-jean-coste-e-la-campagna-romana/ nel quale sono raccolti dodici saggi articolati secondo le seguenti tematiche:
- I materiali e il progetto;
- Jean Coste studioso e raccoglitore di fotografie;
- Jean Coste educatore della gioventù negli anni Sessanta attraverso la frequentazione del territorio;
- Jean Coste storico del territorio;
- La Campagna Romana di Jean Coste e la città negli ultimi sessanta anni.
Oltre all’opera umana e scientifica dello studioso, si è intesa sottolineare la funzione documentaria e divulgativa della fotografia come fonte per la storia del territorio romano nel passato e sino all’epoca contemporanea attraverso la tecnica della ‘ripetizione fotografica’.
Sono state riportate in corsivo le didascalie originali delle singole fotografie stilate dallo stesso Coste, insieme alla data, sul verso della stampa di esse. A tal proposito, va tenuto presente che i nomi dei luoghi sono riportati nella forma locale allora in uso e possono in tal modo risultare ‘decontestualizzati’ rispetto alla successiva urbanizzazione: per offrire la possibilità di localizzare più chiaramente sia i luoghi fotografati da Jean Coste durante le sue spedizioni qui riportati sia quelli raffigurati nelle immagini pubblicate all’interno del volume è stata realizzata una mappa interattiva. In aggiunta, per ciascun soggetto si è ritenuto utile fornire un elenco, indicato fra parentesi, degli ulteriori scatti ad esso relativi conservati nel fondo fotografico. In qualche caso sono stati riportati alcuni passi significativi, ricavati dai diari che lo studioso era solito compilare in lingua italiana al ritorno dalle sue “spedizioni” realizzate con regolarità nei giorni festivi (Taccuini).
*La campagna di scansione è stata realizzata grazie al contributo della Regione Lazio Direzione Regionale Cultura e Politiche Giovanili, Area Servizi Culturali, Promozione della Lettura e Osservatorio della Cultura. Piano annuale 2019.ELENCO DEI SITI FOTOGRAFATI
Cappella di Sant’Antonio ripresa dal Largo Piccola Lourdes (borgata Arcacci)
JC027007, 23 maggio 1968
San Primo (Gabii)
JC165003, 22 novembre 1981 (v. anche JC025005 a JC025012, JC102001 a JC102006, JC165004 a JC165007)
Taccuini, sped. 369, 2 giugno 1975
“Seguo la Prenestina Vecchia fino a Gabii. Faccio il giro del tempio di Giunone e da lì vado a San Primo attraverso un campo di grano abbattuto dal temporale. Lì il confine dell’Agro segue una macera segnata in IGM. Dal tempio di Giunone, guardando a ovest, mi sono convinto che il confine dell’Agro attraverso l’ex lago è ormai puramente ideale (stralcio di tavoletta IGM con linee evidenziate da Coste). Arrivo a San Primo. Muri della nave della chiesa in grossi blocchi irregolari di tufo o peperino. Il campanile è a sud della linea del muro sud un po’ discosto da esso. Aveva un primo piano con volta. Dimensioni interne del campanile. (…). Lato ovest: apertura bassa con arco in mattoni; pianterreno in blocchi di tufo rosso e peperino con alcuni mattoni; parte media su un piano di posa di mattoni; finestra con lati in mattoni e frammento di colonna scanalata. Lato sud: al di sopra della parte media è una decorazione con mattoni di taglio; sopra, nell’angolo est, bel blocco di marmo. Lato nord: decorazione in tufo al primo piano. La datazione di Tomassetti e De Rossi, ai secoli XI-XIII, è molto ragionevole”.
Osteria dell’Osa. Lato ovest/nord-ovest
JC093006, 20 aprile 1975 (v. anche JC025013 a JC025015, JC093005 a JC093007)
Muraccio del Rischiaro da Via Casetta Mistici
JC029022-023, 30 giugno 1968
Tor Tre Teste
JC027008, 23 maggio 1968
Tor Tre Teste dopo un nuovo crollo
JC073020, luglio 1973
Capotostolo
JC020002, 3 aprile 1966
JC02920, 29 giugno 1968